La chiave per valorizzare la qualità del prodotto agro-alimentare italiano?
Difenderne l’autenticità – che significa dare importanza alla tracciabilità, garantendo l’integrità dell’intera filiera, dal campo alla tavola.
Oggi più che mai questa consapevolezza è fondamentale. In un’epoca in cui i prodotti del Made in Italy a tavola sono sempre più presi di mira da frodi e processi di sofisticazione alimentare, noi di Anticipo102 ci sentiamo in dovere di segnalare le iniziative che vanno in questa direzione.
EZ Lab, un bell’esempio italiano
Mentre nei tribunali di mezzo mondo i consorzi dei produttori italiani combattono battaglie legali per l’utilizzo improprio di nomi di prodotto e di marchi, dalle parti di EZ Lab si progettano soluzioni digitali per la sicurezza e l’anticontraffazione del Made in Italy. L’intento è semplice: tracciare il percorso che fa una bottiglia di vino, una forma di formaggio, dai magazzini del produttore alla tavola del consumatore.
Nata a Padova nel 2014, EZ Lab | Blockchain Solutions è un’azienda specializzata in soluzioni digitali avanzate per il settore Smart Agri-food. Ad oggi l’azienda ha all’attivo oltre 40 progetti, molti dei quali nella filiera dell’agroalimentare italiano. Oltre alla sede centrale italiana, EZ Lab ha un distaccamento a San Francisco (California) e Reims (Francia). All’attivo ha alcuni progetti molto interessanti:
AgriOpenData
AgriOpenData, una piattaforma che unisce agricoltori, cooperative e distributori, dedicata alla tracciabilità e alla certificazione attraverso tecnologia Blockchain e Smart Contracts. Una tecnologia che sta già trovando numerosi campi d’applicazione, a partire dalle produzioni di alta qualità, come i prodotti biologici e biodinamici. All’interno di questa filiera il consumatore finale è infatti molto sensibile. Se gli viene garantita una migliore tracciabilità, con informazioni più trasparenti circa la sostenibilità ambientale e la sicurezza nei processi di produzione e distribuzione, sarà maggiormente invogliato a comprare.
Wine Blockchain
A partire dal 2017 EZ Lab ha potuto testare il proprio sistema di tracciabilità attraverso la blockchain nel settore vinicolo. La prima azienda a far parte del progetto pilota è stata la Cantina Placido Volpone di Ordona (FG), che ha certificato la sua produzione di Falanghina. Il meccanismo di Wine Blockchain è semplice: su ogni bottiglia di vino viene posto un QR Code unico. Quando il consumatore lo inquadra, riceve tutte le informazioni sul liquido contenuto in quella bottiglia. Da quali vigneti proviene l’uva, dove e come si è svolto il processo di vinificazione, in quali contenitori viene posto il vino a invecchiare. Con un semplice passaggio l’utente finale ha in mano tutte le informazioni sull’origine della bottiglia.
Tomato Blockchain, tracciare e certificare la filiera del pomodoro
L’idea dietro a Tomato blockchain riguarda la capacità di certificare la qualità del singolo pomodoro o del singolo barattolo di pelati. “Garantendone origine, sicurezza e valori sociali. Tutte informazioni da trasferire al consumatore finale che può seguire i passaggi del processo di produzione e trasformazione”, dichiara Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav.
ANICAV, l’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, da tempo si impegna per garantire la provenienza e la tracciabilità di passate, polpe e pelati. Oggi gli industriali del pomodoro hanno deciso di fare qualcosa di più. Coinvolgendo proprio i tipi di EZ Lab stanno dando vita al progetto Tomato blockchain. Al momento la piattaforma è in fase di test: due aziende, la Rodolfi Mansueto di Parma e la Compagnia Mercantile d’Oltremare di Salerno, sono le protagoniste del progetto pilota.
Una piattaforma che, se trovasse diffusione, potrebbe incrementare l’intero livello di trasparenza dell’intera filiera del pomodoro. Noi crediamo che i consumatori più attenti saranno disposti a spendere qualcosina in più, pur di aver a disposizione un pomodoro che ‘sai da dove viene e in che modo è stato prodotto’.