Perché un’azienda in buona salute deve avere un buon flusso di cassa
Il cashflow, o flusso di cassa, è un indicatore molto importante dello stato di salute di un’azienda. Si tratta di un termometro strategico, l’indice relativo alla competitività economico-finanziaria dell’impresa. La liquidità è fondamentale per la tenuta dell’organizzazione aziendale. Per esempio, sarebbe inutile avere un’impennata nelle vendite a cui non si associano pagamenti istantanei o comunque puntuali. L’azienda non riuscirebbe a pagare dipendenti e fornitori. I primi incontrerebbero difficoltà che si andrebbero a ripercuotere sulla qualità del loro lavoro. I fornitori potrebbero tardare nelle consegne o voler ritrattare le condizioni contrattuali in essere. Al contrario, quando i clienti rispettano i pagamenti, si riesce a gestire l’azienda e a programmare gli investimenti.
Il cashflow è in altre parole essenziale per stare nel business. Ogni giorno in più che passa aspettando il pagamento delle fatture emesse, si perdono opportunità di sviluppo e di crescita. Nel frattempo, i competitor potrebbero guadagnare terreno.
DSO significato
L’acronimo Days Sales Outstanding (DSO) può essere tradotto con “giorni passati in attesa dei pagamenti”. Non si tratta di un dato relativo alla singola fattura, quanto di una metrica. Il valore del DSO aziendale rispecchia il numero medio di giorni necessari all’impresa per riscuotere il pagamento dopo che la fattura è stata emessa. Si tratta di un indicatore finanziario da cui deriva direttamente lo stato del cashflow aziendale. Maggiore è il valore indicato nel DSO, maggiore è l’esposizione al rischio di quell’azienda.
Un DSO alto è indice di alcuni fattori:
* Il credito non viene gestito in modo corretto, gli uffici contabilità e fatturazione non sono ben organizzati;
* Manca una strategia proattiva o efficace di riscossione delle fatture;
* L’azienda fornitrice gestisce un portafoglio clienti rischioso.
DSO formula
La formula base del metodo standard individua quanto tempo impiega in media un’azienda per convertire i crediti in contanti.
DSO formula standard
Totale Crediti Finali / Totale delle Vendite a Credito x Numero di giorni nel periodo
Questa formula individua una media ed è indicativa dell’andamento nel periodo specificato.
DSO formula smart
Totale Crediti Correnti / Totale delle Vendite a Credito x Numero di giorni dall’emissione delle fatture
Concentrandoci invece esclusivamente sui crediti correnti, si ottiene una formula in grado di fotografare meglio le performance creditizie nel breve periodo. I crediti correnti infatti indicano denaro già virtualmente inserito nel flusso di cassa, che fa quindi parte della liquidità a breve termine dell’impresa.
Quanti giorni ci vogliono in media in Italia per incassare una fattura?
Tra i paesi europei, l’Italia registra valori di DSO alti: è quanto riporta l’osservatorio sui pagamenti B2B (da impresa a impresa) di Atradius. Stando ai dati del 2018, in Italia in media ci vogliono 74 giorni per essere pagati. Un dato in miglioramento rispetto agli anni precedenti, che tuttavia fotografa una situazione difficile.
Le cose andranno peggio in Italia per i crediti maturati nel 2019. Atradius infatti prevede che le insolvenze potrebbero crescere del 4%, portando ad un’ulteriore riduzione complessiva delle performance finanziarie delle imprese coinvolte.
Quali sono le imprese con un maggiore ritardo nella riscossione crediti B2B?
Manifatturiero, tessile, agroalimentare, logistica… sono molti i settori d’impresa dove i pagamenti fra le aziende vanno a dilazionarsi maggiormente nel tempo. A soffrire di più sono quelle filiere in cui la produzione del valore è intrinsecamente connessa al completamento del ciclo produttivo. Spesso, i ritardi si accumulano lungo la filiera, ed è l’impresa capofila che può, per diverse ragioni, dover ritardare i pagamenti ai fornitori. Ad accusare maggiormente il colpo, all’interno della filiera produttiva, sono le aziende di piccole e medie dimensioni.
Come migliorare la strategia di riscossione delle fatture
1) Puntare su tempi ragionevoli di pagamento
Per molti imprenditori diventa sempre più importante capire quali sono i buoni clienti. Al giorno d’oggi infatti non è solo importante trovare clienti che spendono molto, ma clienti che pagano in tempi ragionevoli.
2) L’interesse di filiera
La tenuta del sistema economico è intrinsecamente connessa alla capacità di reazione delle filiere. Se crescono i tempi di riscossione dei crediti dei fornitori, il meccanismo si inceppa. Il processo di creazione del valore deve essere finalizzato a portare liquidità all’intera filiera. Il focus è dunque rivolto a tutti gli stakeholder, i portatori di interesse. Da un punto di vista socio-economico, l’interesse di filiera ha la priorità rispetto al vantaggio del singolo imprenditore.
3) Il reverse factoring
Dietro ad una terminologia che potrebbe risultare oscura, si nasconde una soluzione pratica di finanziamento del credito. Una soluzione al passo coi tempi. Il reverse factoring è infatti lo strumento in grado di difendere l’interesse di filiera. Normalmente, nel factoring è il fornitore a rivolgersi ad un istituto finanziario (banca factor) per riuscire ad anticipare i crediti e disporne nel più breve tempo possibile. Nel reverse factoring invece è l’impresa capofila a chiedere l’intervento della banca factor per coprire in tempi ragionevoli le fatture da pagare ai fornitori.