Economia del Credito: a che punto siamo

In aumento le richieste di mutui e prestiti da parte della Generazione X

Volano le richieste di mutui in Italia e in Europa. Con i tassi d’interesse più bassi mai registrati negli ultimi anni, la domanda è sostenuta ed i prezzi degli immobili stabili o in salita. Il mercato immobiliare ha concluso il 2020 senza registrare perdite, ma gli analisti si aspettano che nel 2021 i primi effetti della crisi economica e sanitaria possano fare capolino anche in questo settore.

I dati rilasciati a settembre 2020 da Experian – società che si occupa di credit score, rating e comparazioni – parlano chiaro. Rispetto al periodo pre-pandemia si è registrato un +3,35% a livello di erogazione dei mutui, un +6% per i prestiti finalizzati e un +9% relativo ai prestiti personali. Se guardiamo al settembre 2019 però solo mutui e prestiti finalizzati crescono, mentre i prestiti personali sono in calo del -31%. Il dato relativo ai prestiti personali scende inoltre nel rapporto 11/2020 di Experian, facendo registrare un -21% tra ottobre e novembre 2020.

Ma il dato più interessante è forse quello che riguarda la demografica, ed in particolare l’età dei richiedenti. Negli ultimi mesi hanno acceso mutui, richiesto prestiti personali e prestiti finalizzati i componenti della cosiddetta Generazione X, coloro che sono nati tra il 1960 e il 1980. Per tutti gli strumenti finanziari presi in esame, i quarantenni e i cinquantenni si confermano i protagonisti. Sono responsabili del 49% delle richieste di mutuo, del 51% delle richieste di prestito finalizzato e del 48% delle richieste di prestito personale. La Lombardia è la regione che registra la maggiore concentrazione di richieste di mutuo e prestito personale. La Campania quella in cui si registrano le maggiori richieste di prestito finalizzato.

Armando Capone, Chief Commercial Officer di Experian, parla di “una lenta ma costante ripresa post lockdown” nel settore di prestiti e mutui.  Ma l’impatto del Covid-19 ancora non sarebbe emerso nel Rapporto sul Credito Italiano – Trends & Insights, l’analisi realizzata con Ascend, piattaforma integrata di big data e analytics.

Fondi alle Imprese, a che punto siamo

Fino ad oggi le richieste di accesso al fondo di garanzia per le PMI, che hanno raggiunto i 100 miliardi di euro, hanno fatto sì che il sistema reggesse. Un aiuto è arrivato anche dalle regioni e dagli enti locali, che stanno cercando di mantenere a galla l’economia, mettendo in atto misure di sostegno concreto ai settori maggiormente colpiti dalla crisi legata al coronavirus.

Ma è proprio lo scenario che si andrà a concretizzare nel 2021, con le possibili crisi a livello dell’occupazione e del lavoro, a spaventare gli analisti.

Dovrebbe esserci meno credito concesso nel 2021, perché gli effetti della crisi saranno più presenti rispetto al 2020“, dice Steven Trivellino – Economista immobiliare di ING. Lo segue a ruota Steven Trypsteen, anche lui collega di ING: “Ci aspettiamo meno credito concesso nel 2021, perché gli effetti della crisi economica saranno più evidenti rispetto al 2020. Potremo misurare davvero l’impatto sulle famiglie: si prevede un aumento della disoccupazione e dei fallimenti, e ci saranno meno misure di sostegno, perché quelle attualmente in corso non dureranno per sempre. Tutto questo potrebbe avere conseguenze sui redditi delle famiglie e quindi sulla loro capacità di contrarre prestiti“.

Sul versante europeo però i segnali rassicuranti arrivano dalla Banca Centrale Europea (BCE), che conferma il suo indirizzo per il 2021. Le politiche fiscali e monetarie dell’UE “saranno ancora accomodanti e di sostegno all’economia”, sostiene Philippe Ledent di ING. Grazie ai piano di acquisto, la BCE ha potuto mantenere bassi i tassi, così da poter sostenere l’economia dell’area dell’euro. Ciò consentirà quindi agli Stati membri di continuare a contrarre prestiti a basso costo e, di conseguenza, le banche potranno continuare a concedere prestiti a condizioni favorevoli alle famiglie e alle imprese.

I problemi per il credito alle imprese potrebbero però essere solo rimandati al Q3-Q4 2021.

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