I costi crescenti del credito in uno scenario di recessione economica

In che modo il nuovo scenario di recessione economica influisce sulla concessione del credito?

L’importanza di forme di salvaguardia alternativa del credito

Lo scenario globale di incertezza legato alla pandemia espone il sistema economico a diversi tipi di rischio. Per le aziende, a rischio sono le linee di credito, i tassi di interesse, il buon funzionamento del ciclo produttivo e di conseguenza le quote di mercato. A livello macroeconomico, l’agenzia di rating Fitch negli ultimi Global Economic Outlook ha fatto grandi tagli alle previsioni del PIL in tutto il mondo. Si parla di una recessione a livello globale del 3,9%. L’Italia e gli altri paesi coinvolti stanno già attraversando un periodo di decrescita, in cui si andrà ad alterare fortemente il rapporto deficit/PIL, con disoccupazione in aumento e nuovi rischi di inflazione.

Attutire le pressioni sulle PMI e salvare le catene di produzione del valore

In Italia, le risposte in arrivo dalle istituzioni potranno servire almeno ad attutire lo shock a breve termine. Ma le pressioni sulle piccole e medie imprese non sono destinate a esaurirsi così facilmente come sono arrivate. Nel momento in cui la crisi si abbatte su singoli snodi della filiera, può venirsi a generare un pericoloso effetto dominio, rendendo il percorso di completo ritorno alla normalità lento e difficile. Per superare il blocco all’interno della supply chain, molto probabilmente ci sarà bisogno di guardare oltre le forme tradizionali di credito all’impresa, con le sue clausole e le sue tempistiche. Settori che fino ad oggi non avevano avuto bisogno di supporto, nel prossimo futuro potrebbero incorrere in un aumento del rischio di credito.

L’obbiettivo da non perdere mai di vista è evitare il collasso delle filiere produttive. Per farlo c’è bisogno di liquidità aggiuntiva che provenga da fonti di finanziamento alternative. Il finanziamento dei crediti può essere una modalità interessante per le aziende che hanno linee di credito già attive e poco dinamiche.

All’interno delle filiere bisogna sempre cercare di ragionare a livello sistemico. E durante la crisi è necessario capire quali sono gli elementi più a rischio fra quelli che compongono il sistema produttivo.  Spesso, la catena di produzione del valore si inceppa a livello dei fornitori. Basta che si susseguano ritardi nei pagamenti delle fatture che le aziende clienti devono pagare ai fornitori. Senza liquidità, il fornitore è bloccato. Le linee di credito già attivate servono infatti a coprire costi strutturali.

Il credito di filiera e il reverse factoring

Ecco che la prospettiva del finanziamento si sposta. L’intervento di una società finanziaria esterna è sì finalizzato a fornire liquidità nel più breve tempo possibile al fornitore. Ma l’interlocutore più affidabile in questo caso diventa l’azienda debitrice. L’azienda debitrice ha un profilo creditizio affidabile e può accedere a forme di credito di filiera. In particolare il reverse factoring, una forma evoluta di credito di filiera, è quello che meglio si adatta alle esigenze di filiera. Tra l’azienda cliente e il fornitore si pone una società terza, chiamata factor. Il factor si impegna a pagare le fatture che l’impresa leader di filiera deve ai propri fornitori. Lo fa in un periodo di tempo più breve rispetto ai DSO ordinari. In cambio il fornitore accetta di applicare un piccolo sconto commerciale.

Il vantaggio principale del reverse factoring è la natura flessibile di questo tipo di servizio. Per funzionare deve infatti consentire a tutti i soggetti coinvolti di ottenere benefici. Proprio per questa ragione la soluzione scelta è quella più flessibile e potenzialmente economica per tutti.

Il contratto di factoring

Un contratto di factoring non è un prodotto finanziario dalle caratteristiche immutabili. Le banche si dedicano al credito standard. I servizi di reverse factoring possono essere adattati alle esigenze e alla situazione finanziaria di un’azienda. A seconda delle modalità di delega, delle garanzie, del flusso di credito effettivo (un trasferimento una tantum o un flusso continuo di crediti) che l’impresa capofila offre, l’accordo può essere scritto e riscritto. Inoltre, tra gli altri vantaggi, l’impresa migliora il suo bilancio.

Le istituzioni tradizionali deputate all’erogazione del credito si muovono su binari rigidi, imponendo al cliente di fare oggi scelte che risultano giuste. Ma, domani? A fronte di una nuova congiuntura economica, le stesse scelte potrebbero rivelarsi sbagliate. Il factor invece si muove su altri binari e accompagna il percorso dell’impresa leader sul mercato, ammortizzandone le oscillazioni a livello di flusso di cassa, per garantire sempre il corretto funzionamento della supply chain.

 

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