Principali nozioni e caratteristiche dei servizi di logistica
Quando si parla di logistica si tende spesso a focalizzare l’attenzione solo sulla movimentazione di merci da un punto di stoccaggio a uno di consegna. Per questa ragione, nel sentire comune, si pensa che trasporti e logistica siano la stessa cosa. In realtà, i trasporti sono solo la parte finale della catena della logistica. Oggi, sempre più aziende tendono a impegnarsi, curando i singoli passaggi della catena, per ottimizzare i costi e l’efficienza produttiva.
Questo breve articolo è solo una guida introduttiva al settore trasporti e logistica per affrontare il significato, le tipologie di logistica, le figure coinvolte e il futuro di questo settore.
Il significato della parola logistica
Il termine logistica deriva dal greco e significa “che ha senso logico” – e in modo derivato, “che mette in ordine”. Nella pratica è quello che avviene in un’azienda logistica, ovvero organizzare in modo concreto il processo dell’intera filiera.
I principali processi coinvolti sono:
• approvvigionamento materie prime;
• stoccaggio e lavorazione merci;
• realizzazione prodotto finito e presa ordine di vendita;
• distribuzione del prodotto;
• eventuale servizio post vendita.
In una supply chain di un’azienda logistica, i processi coinvolti non funzionerebbero se non ci fosse un corretto scambio di informazioni, da un punto all’altro della catena.
Si pensi, banalmente, che la presa in carico di un ordine di vendita non potrebbe essere portata a termine se non ci fosse una corretta informazione sullo stato dell’inventario e sui tempi di produzione e stoccaggio.
Oggi, si parla di logistica soprattutto in ambito industriale ed economico. Molte aziende puntano a gestire i propri flussi seguendo un processo di logistica integrata. Questo significa che i principali servizi della logistica sono svolti internamente dalla stessa azienda, per avere così maggiore controllo sui flussi produttivi.
Quanti tipi di logistica esistono?
La logistica ha subito un’evoluzione nel tempo sin dalle sue origini, dai primi tasselli posti in ambito militare. La logistica militare si occupa non solo della fornitura delle munizioni e armi di guerra, ma anche delle movimentazioni e dell’approvvigionamento dei viveri.
Sebbene la definizione di logistica sia chiara, nello stesso processo sono incluse diverse tipologie d’intervento ed ambiti operativi, ciascuno focalizzato su un’area specifica.
Le principali aree della logistica sono 4:
• input/output: si occupa dei processi a monte e a valle della filiera, quali l’approvvigionamento di materie prime e il rapporto con i fornitori distributivi;
• interna: relativa al regolare i flussi informativi all’interno della filiera produttiva, con particolare attenzione al movimento merci e impiego del personale addetto alla logistica;
• distributiva: focalizzata sui trasporti, analizzando la soluzione migliore per far giungere il bene al cliente finale;
• di ritorno: dedicata al servizio post-vendita, affrontando i problemi dei resi e dei reclami.
Un’azienda logistica deve compiere una scelta relativa alla gestione di questi processi, decidendo se posizionarsi in una dimensione di logistica integrata o valutare l’ipotesi del processo di outsourcing.
La logistica integrata è la gestione interna di tutti i processi e tutti i servizi. L’obiettivo è di ottimizzare i risultati in termini di efficienza ed efficacia – per riuscirci non deve limitarsi alla sola gestione dei servizi. In questa situazione è necessario implementare e interfacciarsi con tutta la rete aziendale, quindi confrontarsi con l’area marketing, con i reparti di produzione e perfino con gli uffici contabili.
L’altra faccia della medaglia, come già detto, è l’outsourcing. Attraverso questo processo, un’azienda scegli di affidare a fornitori esterni determinati servizi di logistica, che generalmente si traducono nell’assegnazione a terzi dei trasporti e delle consegne. Un’azienda si muove in tal senso quando, valutando i costi-benefici, i primi risultano più onerosi ed è più vantaggioso demandare i compiti ad altri.
Si pensi per esempio ai costi coinvolti per il trasporto via terra:
• del mezzo di trasporto, relativa manutenzione e usura nel tempo;
• dell’assicurazione, della tassa di circolazione su strada e revisione;
• del carburante;
• della retribuzione dell’addetto alla logistica trasporti;
• di eventuali soste, compresi pernottamenti.
Per alcune aziende, dunque, pare intuitivo sganciare questo anello dal resto della catena produttiva e avere allo stesso tempo la possibilità di focalizzarsi sul core business.
Quali sono le figure della logistica?
Quando si parla di logistica si pensa subito a due figure principali: il magazziniere e lo spedizioniere. In tal senso è come se un solo addetto alla logistica, che carica la merce sul mezzo e incarica un altro soggetto al trasporto e alla consegna finale, si prendesse simbolicamente in carico tutto lo sforzo produttivo incarnato in questo settore.
Dietro al funzionamento di una supply chain, invece, troviamo il lavoro di:
• responsabile magazzino;
• direttore della logistica;
• responsabile vendite;
• responsabile trasporti;
• corriere o spedizioniere.
La tecnologia e l’innovazione stanno cambiando alcune figure, specie quella dell’addetto alla logistica. In molti magazzini, la movimentazione della merce avviene tramite l’utilizzo di robot, carrelli automatici e consegna con droni. Le prospettive legate all’automazione sono molte, resta tuttavia chiara la centralità dell’elemento umano all’interno delle filiere di produzione del valore e soprattutto a livello di quegli snodi in cui le diverse supply chain si incontrano.