Garantire la stabilità delle supply chain in un momento di profonda incertezza è fondamentale per le grandi imprese che fanno affari in prima linea sul mercato dei beni di consumo. Per tenere dritta la barra, bisogna che i soggetti che operano nella supply chain abbiano la giusta considerazione del loro ruolo lungo la filiera. I fornitori sono chiamati a conoscere meglio le esigenze dei loro clienti, che a loro volta devono conoscere quelle dei propri clienti. In questo modo si possono migliorare alcune parti del processo produttivo e magari prevenire necessità future.
Management della Supply Chain: significato e soggetti coinvolti
In tempi di incertezze, gli scossoni del mercato possono provocare onde anomale lungo le catene di fornitura e approvvigionamento. Per questa ragione, i responsabili delle supply chain, le aziende fornitrici, i magazzinieri, i responsabili della logistica e del movimento merci, sono chiamati a far funzionare il sistema in modo ancor più efficiente. Per farlo, bisogna analizzare in tempo reale i dati su ciò che viene venduto. Quindi, incorporare immediatamente queste informazioni nei processi produttivi, laddove è importante sapere in che modo l’acquirente utilizza i componenti, al fine di reagire più rapidamente alle mutevoli tendenze della domanda.
La stabilità della catena di fornitura passa attraverso una buona gestione delle singole fasi. Il manager della supply chain è la figura deputata a gestire i rischi e migliorare la produttività. Agisce per proteggere la reputazione dell’impresa capofila, del brand, con l’obbiettivo di ottimizzare i processi di vendita, in particolare nelle fasi di:
- approvvigionamento,
- produzione,
- catalogazione,
- distribuzione.
Il manager si deve assicurare che i rapporti con i fornitori siano stabili, che le proiezioni circa gli andamenti di mercato siano attendibili, che la capacità logistica sia adeguata e la comunicazione e la trasparenza siano rispettate da tutti i soggetti lungo la supply chain. Si parla di interconnessione della catena di distribuzione, perché si riconosce che, quando uno degli anelli si spezza, è l’intera catena ad essere compromessa.
Monitorare le forniture
Avere fornitori stabili significa poter contare su determinati standard di qualità a livello di prodotto e di processi. Per garantire una stabilità maggiore, il manager deve monitorare a ritroso ogni step, ogni passaggio della supply chain. Nel far ciò andrà a includere i fornitori dei fornitori. A questo punto, avendo presenti tutti i soggetti coinvolti nella supply chain, è possibile effettuare uno screening. Relativo all’ubicazione, alla stabilità finanziaria, alla struttura aziendale di ogni singolo fornitore – per scongiurare eventuali conflitti commerciali. La metodologia di monitoraggio deve poter includere la possibilità di effettuare audit di routine e audit senza preavviso. La verifica circa la regulatory compliance, la conformità a livello normativo delle singole aziende che fanno parte della catena, è essenziale. Operando su mercati che diventano sempre più globali, le aziende sono soggette a normative più rigorose su questioni ambientali e sui diritti umani. Il rispetto di specifiche disposizioni impartite dal legislatore nel singolo stato protegge il brand e la responsabilità sociale aziendale.
Le proiezioni circa gli Andamenti di Mercato
Saper analizzare l’andamento del mercato, fino a comprenderne i movimenti e le fluttuazioni, garantisce al manager la possibilità di tenere sempre sotto controllo il motore della propria macchina. Gestendo al meglio i giri al minuto, per evitare perdite di potenza, brusche accelerazioni, ingolfamenti. Analizzare i dati che provengono dal marketing in relazione alla stagionalità dei consumi, incrociandoli a quelli relativi all’automazione delle vendite e ai processi di trasporto. Nel prossimo futuro l’Internet of Things cambierà radicalmente le fasi di stoccaggio, distribuzione e vendita. Con una previsione di alcuni miliardi di dispositivi IoT in circolazione nei prossimi anni, le supply chain del futuro saranno basate su sensori intelligenti. Sensori che potranno monitorare i livelli di fornitura, gestire l’evasione degli ordini e la consegna dei beni con aumentata precisione.
La Valutazione circa la Capacità Logistica
All’interno delle meccaniche della supply chain la valutazione della capacità logistica è una fase essenziale. Inizialmente è possibile valutare la capacità logistica dei fornitori tramite richieste dirette di informazioni o visite in loco. Esaminando la tecnologia, il personale, i mezzi di trasporto e la capacità di stoccaggio. Successivamente, bisogna lavorare a stretto contatto con le aziende che si occupano della logistica, per comprendere e valutare la loro capacità di sopportare le sfide. Lo faremo effettuando stress test, per includere nuovi scenari da affrontare, con specifici piani d’azione in grado di condurre a risoluzioni concordate.
La Comunicazione all’interno della Supply Chain
All’interno della catena di approvvigionamento, la comunicazione è il grasso, l’olio che permette agli ingranaggi maggiore fluidità e una maggiore tenuta del sistema. La comunicazione con i fornitori è fondamentale, va costruita tramite un canale aperto, una piattaforma a cui abbiano accesso i fornitori per caricare rapporti, informazioni in tempo reale sul catalogo e la logistica. La trasparenza è l’elemento base: la condivisione di informazioni rilevanti all’interno di un’azienda e tra i fornitori può aiutare a ottimizzare l’intera catena.