Di cosa parliamo quando parliamo di eco-investing, di finanza green?
La finanza sostenibile è quel processo che include considerazioni ambientali, sociali e di governance nelle decisioni relative agli investimenti. Gli investitori verdi si indirizzano verso fondi, bond, obbligazioni basati su pratiche rispettose dell’ambiente e indirizzate al mantenimento delle risorse naturali.
Volete un esempio? È possibile investire nella sostenibilità in molti modi, anzitutto riconoscendo il giusto valore a quei progetti e a quelle aziende che risolvono le maggiori sfide del mondo. Premiando quelle banche che offrono migliori condizioni di credito per i risparmiatori nei progetti legati all’utilizzo di energia pulita. Ma anche investendo in quei fondi che hanno la capacità di aggregare piccoli progetti per raggiungere una scala commercialmente interessante.
Finanza sostenibile: una storia recente
Se le radici della finanza green possono affondare negli anni ’70, il punto di svolta è arrivato solo nel 2015, con il lancio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), firmato da 150 nazioni e dell’Accordo di Parigi.
Gli strumenti finanziari predominanti nella finanza sostenibile sono il debito (mezzi di terzi) e il capitale (mezzi propri). Per soddisfare la crescente domanda, di recente sono stati creati nuovi strumenti finanziari, come le obbligazioni verdi. Il primo green bond è stato emesso dalla Banca Europea per gli investimenti nel 2007, per finanziare i suoi progetti legati al clima. Nel 2018 è stato raggiunto a livello globale un valore record di 247 miliardi di dollari di strumenti di debito a tema sostenibilità verde, sociale o economica.
E nel 2022, come introdurre la sostenibilità nel quadro della politica finanziaria al fine di mobilitare i finanziamenti destinati alla crescita sostenibile? L’Europa ha introdotto una Tassonomia UE per le attività sostenibili, che si compone di differenti ambiti quali:
- Standard europeo per i green bond
- Divulgazione aziendale di informazioni sul clima
- Etichettatura UE per i benchmark (clima, ESG)
- Informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari
Tutto ruota attorno alla roadmap per il 2030 e agli obiettivi del Green Deal per la neutralità dal punto di vista climatico. Le istituzioni europee, nazionali e regionali hanno il compito di incanalare gli investimenti privati verso la transizione a un’economia carbon-neutral.
I parametri attraverso cui misurare l’impatto delle singole iniziative fanno riferimento all’ESG – acronimo di Environmental, Social and Governance, tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento.
L’aumento dei flussi finanziari verso i settori green
Il finanziamento della crescita green si può realizzare solo con l’innalzamento del livello dei flussi finanziari – dal settore bancario, al microcredito, alle assicurazioni e ai fondi di investimento. Una parte fondamentale di questo processo consiste nel gestire meglio i rischi ambientali connessi alle attività imprenditoriali in essere, e cogliere per il futuro le opportunità che offrono un tasso di rendimento decente e benefici ambientali tali da poter garantire agli investitori una maggiore responsabilità nei confronti dell’ambiente.